Supercoppa Milan-Inter, perché si gioca in Arabia Saudita?

Supercoppa Milan-Inter, perché si gioca in Arabia Saudita?

Supercoppa Milan-Inter, perché si gioca in Arabia Saudita?


Il derby di Milano in Arabia Saudita. Non c’è poi così tanto di cui stupirsi se la sfida di Supercoppa italiana tra Milan e Inter si disputerà sul campo neutro di Riyad. Dopo i Mondiali in Qatar, infatti, anche la nostra Lega Serie A ha deciso di far disputare la finale tra i rossoneri, vincitori del campionato, e i nerazzurri, detentori della Coppa Italia, all’estero. 

Come visto nell’ultima edizione della Coppa del mondo, i paesi del Medio Oriente sono ben disposti a ospitare una o più partite di cartello (anche la Supercoppa spagnola, che si è disputata con la formula di un mini torneo, è stata giocata in Arabia) e il sistema calcio è a sua volta ben disposto ad accettare di incassare qualche milione di euro in più per una singola partita. Andare a giocare all’estero permette infatti ai club di incassare di più e, soprattutto, di aprire nuove strade per il marketing aumentando le vendite di magliette e gadget, in questo caso, a tinte rossonerazzurre. Che l’Arabia stia facendo sul serio con il calcio, d’altronde, non è un mistero: alla vigilia di questa partita, infatti, uno dei club più importanti, l’Al Nassr, ha acquistato Cristiano Ronaldo con un ingaggio monstre.

I punti:

  1. Quanto guadagnano Milan e Inter dalla Supercoppa?
  2. Le altre edizioni all’estero
Una riproduzione della coppa dei Mondiali

Se quelli del Qatar 2022 vi sono sembrati strani, è perché non sapete cosa ci aspetta nel 2026: ci saranno 48 squadre ma non si conosce ancora con esattezza la formula del torneo che si disputerà in Canada, Stati Uniti e Messico

Quanto guadagnano Milan e Inter dalla Supercoppa?

Alla base della scelta di giocare in Arabia c’è, dunque, un accordo firmato nel 2018 tra il Paese e la Lega Serie A per disputare quattro finali in quattro anni. Proprio a Riyad, infatti, si era già giocato nel 2019 e nel 2020. Poi la pandemia ha “sospeso” l’accordo riportando per due anni la Supercoppa da noi nelle edizioni del 2021 e del 2022. Ma a quanto ammonta questo accordo? Le due finaliste si divideranno circa 7,5 milioni di euro a testa, a cui va sottratto un dieci % che verrà incassato dalla Lega Serie A. 

La cosa curiosa è che a livello di incassi non ci sarà una grande differenza tra vincitori e sconfitti (ci sarà invece sul piano dell’umore, visto il momento delle due squadre e dall’eterna rivalità): chi alzerà la Supercoppa, infatti, guadagnerà “appena” 500 mila euro in più rispetto alla rivale. Questo per far in modo che le due società finaliste abbiano un reale interesse nel rispettare l’impegno visto che, soprattutto in quest’anno in cui si è giocato tantissimo per i Mondiali, ha rappresentato un impegno in più nel già fittissimo calendario. Ricordiamo, infatti, che la scelta della sede ha influito anche sulla data: anni fa, infatti, si preferiva giocare questa finale a inizio stagione, quindi fine estate-inizio autunno, ma le alte temperature di Riyad sarebbero state un ostacolo difficile da superare.

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Le altre edizioni all’estero

Come detto, non è la prima volta che questo trofeo viene assegnato fuori confine. Spesso è stata disputata anche in paesi “emergenti” dal punto di vista calcistico, magari in prossimità di grandi eventi. Non a caso, la prima partita di Supercoppa disputata lontano dall’Italia è stata il 21 agosto 1993 quando Milan e Torino si sfidarono a Washington, ad appena dodici mesi dall’inizio del Mondiale di Usa ‘94. 

Successivamente, Supercoppa è tornata a giocarsi all’estero solo agli inizi del 2000: nel 2001 Juventus-Parma si giocò a Tripoli, in Libia, mentre l’anno dopo Juventus-Milan fu ospitata dal Giants Stadium di East Rutherford, nel New Jersey. A fine decade ci si è spostati in Cina, che aveva appena ospitato le Olimpiadi: nel 2009 a Pechino si giocò Inter-Lazio. Sempre a Pechino, poi, le sfide del 2011 (un altro derby tra Milan e Inter) e del 2012 con Juventus e Napoli protagoniste. Due anni più tardi ci si è spostati ancora, questa volta a Doha, per Juventus-Napoli. Poi Shangai nel 2015 per Juventus-Lazio e di nuovo Doha per Juve-Milan nel 2016. 

Nel 2018 l’accordo quadriennale con l’Arabia aveva previsto una prima sfida a Gedda, con Juventus e Milan. Per poi trasferirsi a Riyad l’anno dopo con Juventus-Lazio, ultima giocata in era pre-covid. Negli ultimi due anni, infatti, si è tornati in Italia: prima Reggio Emilia per Juventus-Napoli del 2021, mentre l’anno scorso Inter-Juventus si era giocata a San Siro.



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di Daniele Polidoro www.wired.it 2023-01-18 14:19:06 ,

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